Poesia: Nonno Gì

12.10.2019

Sulla sponda a me opposta, del lago Cecita*,

v'è un uomo che piange e maledice la vita,

e io rimirando, dell'acqua lo specchio,

sorrido e passeggio insieme al mio vecchio.

Nonno Gì non lo vede, ha perduto la vista,

ma sente il lamento che il cuor gli conquista

e severo mi chiama e con passo spedito

raggiunge quell'uomo piuttosto avvilito.

Urla: << Tutto ho perso in un batter d'occhio

e da opera d'arte la mia vita è scarabocchio>>.

Nonno Gì lo abbraccia e confida lui il segreto

per vivere sempre sereno e lieto:

<< È nel tempo che passa che siamo infelici

ma con quello che viene dobbiam essere amici

nel ricordo dei tempi che furon stupendi

recuperi forza e te la riprendi >>

mi richiamò e con passo pacato

va per andare oltre il selciato

io non esisto e quell'uomo attento

capisce che il nonno strozza il lamento

e la vita gli nega di vedersi sì solo

e, di mestiere, conforta chi piange sul molo.

Ora gli è chiaro ch'io son la gioia,

supervisore di questa storia

e per finire in allegra letizia

dono a voi tutti un'altra notizia:

ora quell'uomo, che piangeva sul molo,

aiuta il buon nonno a non sentirsi solo.

*Cecita: Importante lago dell'altopiano silano, in Calabria.

L'immagine qui riportata è uno splendido ricordo della serata di gala, tenutasi a Montalto Uffugo (Cs) il 26 agosto. Questa poesia è valsa per me il premio di Poeta Emergente 2019 da parte dell'associazione culturale Vilotta. Nonostante questo riconoscimento, continuo a dire che ho un rapporto particolare con questa poesia. La scelta del titolo è stata spesso intesa come un richiamo ad una mia diretta figura familiare, il che non mi reca particolare disturbo perchè ho la fortuna di avere due nonni fantastici, ma è semplicemente una errata interpretazione che però ha avuto larga diffusione, dunque ho forse commesso un errore nel raccontare la figura di un Nonno qualunque, disegnando inconsciamente una persona reale? Tutt'ora lo chiedo al mio inconscio. Inoltre, Il testo è piuttosto elementare e la tecnica espressiva non mi rende orgoglioso del prodotto creato. Tuttavia, questa resta un'importante testimonianza di GianMattiaBiro prima ancora dell'esistenza di GianMattiaBiro e, oltre a ciò, è stata una delle poche poesie che ho scritto con animo leggero, lasciando svolgere la vicenda senza interventi poetici particolari. La semplicità talvolta è una calamita per palati fini. Continuo però a credere che mi sia solo andata bene...

Gian Mattia Bruno - Cosenza (Cs) - 1999
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