Articolo: Nobel per la letteratura, dov'è l'Italia capace di vincerne sei?

"Snile och Smach", "Talento e Gusto" è il motto dell'Accademia Svedese che fin dal 1901 premia il miglior letterato dell'anno. Il Nobel per la letteratura è certamente il riconoscimento più ambito in campo internazionale ed è la costatazione definitiva che, d'ora in avanti, si inizia a far parte dell'Olimpo dei grandi scrittori. Quest'anno, a causa degli scandali per molestie sessuali del 2018 all'interno dell'accademia, che ne avevano rimandato l'evento, il premio è stato assegnato ben due volte.
Entrambi cittadini europei, i nobel del 2018 e del 2019 sono la polacca Olga Tokarczuk e l'austriaco Peter Handke , annunciati poco più di 24 ore fa.
Il nostro caro "Bel Paese" vanta ben 6 premi nobel a fronte di un numero elevatissimo e ad oggi imprecisato di candidature proposte fin dal 1901 ( le liste ufficiali sono disponibili al pubblico solo 50 anni dopo un determinato premio nobel, motivo per cui ad oggi disponiamo di quelle fino al 1969).
Nel corso del '900 hanno vinto gli italiani: Giosuè Carducci(1906), Grazia Deledda(1926), Luigi Pirandello(1934), Salvatore Quasimodo(1959), Eugenio Montale(1975) e Dario Fo(1997).
Sono dunque trascorsi ventidue anni dall'ultima vittoria italiana ma ciò che preoccupa e procura un magone immenso è certamente la mancanza di un periodo proficuo e ricco come quello vissuto nella prima parte del secolo scorso. Dai dati in nostro possesso, emerge che nei primi 68 anni del premio (1901-1969) abbiamo ottenuto ben 35 candidature diverse. Un numero pazzesco che difficilmente potremo raccontare di aver replicato nel 2069. C'è da dire però che il rapporto degli artisti italiani con questo riconoscimento non è sempre stato dei migliori. Giuseppe Ungaretti, dopo l'ennesima candidatura per il premio e la vittoria a sorpresa di Salvatore Quasimodo, scrisse in una lettera a Lescure : << Capisci la poca serietà del Nobel? La merda che è in realtà il Nobel? >> . È vero che i due non furono mai amici per la pelle, ma ancora oggi mi chiedo se dietro le sue parole ci sia solo della verità o dell'invidia...
In ogni caso questo tipo di duello evidenziava la grande ricchezza della nostra letteratura, come quello intercorso nei primissimi anni del premio fra il premiato Carducci e il pluricandidato Fogazzaro, menti eccelse ed indiscutibili. Chi invece ha sfiorato la vittoria, per poi cedere il passo ad autori stranieri, è Benedetto Croce , filosofo che raggiunse ben sedici candidature, le stesse ottenute anche dal celebre Alberto Moravia.
Riflettendo su questi ed altri dati, è per me inevitabile porre l'attenzione su due cose;
la prima è che ritengo assurdo che non abbiano mai ricevuto neanche una candidatura scrittori del calibro di: D'Annunzio, De Roberto, Pascoli, Verga, Satta, Pavese e Svevo ( Non posso andare avanti con le citazioni perché, come precisato prima, non posso indagare oltre il 1969), la seconda è più che altro una domanda...
Facendo leva sul senso patriottico, per chi si potrebbe fare il tifo oggi?
Abbiamo degli scrittori competitivi in campo internazionale?
È difficile rispondere e di certo non sono io la persona giusta per trovare la risposta, ma vorrei provare a scommettere su qualcuno...
Con la scomparsa di Eco e Camilleri, quest'ultima ancora una ferita aperta, i nomi che mi sento di indicare sono: Claudio Magris, Dacia Maraini e Francesco Benozzo.
La valutazione non ha nulla a che vedere con un parere personale, ho tenuto conto principalmente della fama all'estero degli scrittori italiani e seguito qualche articolo di possibili candidature.
A prescindere da quello che sarà il futuro della nostra letteratura, dei nobel che forse arriveranno e della voglia di rivincita di un Paese che ha nella sua storia una schiera di artisti inimitabile, non ci resta che promuovere al meglio la nostra cultura e tornare ad essere un popolo che apprezza ma soprattutto capisce che cos'è la buona arte. Il futuro dipende anche dai singoli, piccoli e invisibili lettori che ogni giorno aprono una pagina web spinti da una voglia di conoscenza che non si appaga mai.
Grazie per la visita, fammi sapere cosa ne pensi con un messaggio in direct su @gianmattiabiro !